Presepe 2010

L'unione con Cristo, il Figlio, l'Amato, suscita un nuovo rapporto fra l'uomo e il creato, caratterizzato non più dall'antagonismo e dal dominio, come quello prodotto dal peccato, ma dal rispetto e dall'accoglienza verso tutto ciò che esiste. (..)


Chi segue Gesù impara da Lui a rispettare i gigli del campo e a vivere in comunione con tutto ciò che esiste.

(Mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti)

 

Il presepe di quest'anno è dedicato alla questione del rispetto della natura e dell'ambiente in cui viviamo: la fede cristiana, nel ricevere l'amore da Dio e nell'esprimere e il lasciarsi ispirare da tale amore, coinvolge non solo il rapporto con le altre persone ma anche il mondo in cui si vive.

L'importanza dell'educazione a questo è sottolineata dalla scuola come luogo dove si inizia ad insegnare sia il rispetto degli altri, sia del luogo fisico in cui si vive.

L'albero sotto il quale nasce Gesù rappresenta non solo la vita col suo felice rigoglio, ma sta a significare anche l'adombramento della croce (l'albero della croce) che si staglia fin dall'inizio della esistenza del Cristo. Così da una parte vi è il peccato che a livello di ambiente è rappresentato dal degrado della spazzatura; e dall'altra vi è l'amore come dono di sé che ispira alla costruzione di un mondo pulito: a livello fisico e a livello morale.

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